RIFORMA FISCO...
...ecco tutte le novità
Notizia inserita il 22/03/2012
CATASTO – E’ uno dei piatti forti della legge-delega, contenuto nell’articolo 2. Una vera e propria riforma nella riforma. Il Catasto del futuro poggerà su sistemi di calcolo completamente nuovi, ma per vederlo ultimato ci vorranno anni. Si tratterà, in pratica, di sostituire le vecchie rendite catastali, tutt’oggi in uso, con valori patrimoniali che si avvicinino quanto più possibile ai reali prezzi di mercato. Così facendo i valori immobiliari saranno monitorati costantemente e aggiornati ogni tre anni, e la mappatura degli immobili avverrà attraverso una classificazione suddivisa per aree territoriali omogenee. Unità di misura per il calcolo del valore non sarà più il classico “vano catastale” ma la metratura dell’immobile, quindi la sua effettiva estensione, e il risultato finale sarà comunque frutto della convergenza di più fattori, quali le caratteristiche edilizie e la localizzazione del fabbricato (per approfondire si leggano le news del 29 dicembre e del 4 gennaio).
SPESA FISCALE – Quello sulle “tax expenditures” (articolo 4) è un altro dei punti fondamentali della riforma. Il ministero dell’Economia ha mappato più di 700 agevolazioni fiscali, che andranno per forza di cose ridotte, in quanto ogni anno incidono per svariati miliardi in termini di mancato incasso erariale. Fatti salvi gli sgravi più importanti (lavoro dipendente, pensioni, casa, familiari a carico e così via), si tratterà di depennare dalla lista quelli più inutili perché ingiustificati, superati o magari duplicati.
RIDUZIONE IRPEF – Non introdotto col decreto fiscale di fine febbraio, il fondo taglia-Irpef, finanziato cogli incassi dell’anti-evasione, sarà delineato dall’articolo 5 dell’imminente legge-delega. Sarà un fondo “strutturale”, cioè duraturo nel tempo, nel quale verrà fatta confluire costantemente una certa porzione di gettito proveniente dalle riscossioni della lotta al sommerso. Ne godranno probabilmente i contribuenti collocati nel primo scaglione Irpef (da 0 a 15mila euro) che si vedranno ridurre l’aliquota impositiva dal 23 al 20 per cento. In alternativa al taglio dell’Irpef potrebbe essere valutato l’incremento di altri sgravi fiscali.