Dal 1° gennaio 2012 il 36% fa il salto di qualità diventando strutturale. E' una delle novità introdotte con la manovra del governo Monti che inserisce nel Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi, anche la detrazione Irpef sui lavori di restauro/conservazione/ristrutturazione domestica. Non è un cambiamento di poco conto, dal momento che fino ad oggi l'agevolazione al 36% (come anche quella al 55% sugli interventi di riqualifica energetica) è stata sempre legata al rinnovo periodico delle proroghe che l'hanno mantenuta in vita. Adesso, invece, smetterà di essere un beneficio, per così dire, "a tempo determinato", entrando a far parte in maniera permanente del sistema fiscale italiano. Tuttavia, la promozione a beneficio strutturale non è l'unica novità che riguarda il 36%. In effetti, ma solo dal 2013, la concessione o meno dello sconto sull'imposta lorda verrà vincolata all'Isee (l'Indicatore sulla situazione economica equivalente), nel senso che potranno goderne soltanto quei soggetti che rientrano in una determinata soglia di reddito, oltrepassata la quale l'agevolazione non potrà essere riconosciuta. Al di là di ciò, hanno diritto al bonus tutti i contribuenti "che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi". Viene poi confermato il limite massimo di spesa, cioè 48mila euro, entro il quale è possibile beneficiare della detrazione (se ad esempio ne spendo 49mila, mi verrà comunque detratto il 36% di 48mila). Proviamo a chiarire. Si prenda il caso di un contribuente che svolga dei lavori di ristrutturazione per una spesa complessiva di 30mila euro. Di questo importo bisognerà poi calcolare la percentuale di bonus, vale a dire 10.800 euro (il 36% di 30mila), ottenendo così l'importo esatto da sottrarre all'imposta lorda, cioè all'Irpef. Ma lo sconto verrà comunque diluito in un piano di rateazione decennale. Questo significa che il contribuente del nostro esempio avrà diritto, nei dieci anni successivi al compimento dei lavori, ad uno sgravio sull'Irpef di 1.080 euro annui. Potranno essere agevolate le seguenti tipologie di intervento: - i lavori che riguardano le parti comuni dei condomini (ovvero "il suolo su cui sorgono gli edifici, le fondazioni, i muri maestri, i tetti, le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili, e in genere tutte le parti dell'edificio necessario all'uso comune"); - i lavori di restauro-risanamento-manutenzione straordinaria delle singole unità residenziali appartenenti a qualunque categoria catastale; - la realizzazione di autorimesse o posti auto (anche di utilizzo comune); - la rimozione delle barriere architettoniche finalizzata ad agevolare la mobilità interna delle persone portatrici di handicap; - i lavori finalizzati al risparmio energetico, alla sicurezza, alla prevenzione anti-sismica, all'isolamento acustico e alla cablatura (cioè l'innesto di cavi per collegare le varie parti di un impianto elettrico o elettronico). La detrazione poi, rispetto agli anni scorsi, viene estesa anche alle spese per gli interventi finalizzati ad evitare incidenti domestici, e alla ricostruzione (o al ripristino) delle unità immobiliari distrutte (o seriamente danneggiate) a seguito di "eventi calamitosi", ma in questo caso servirà la dichiarazione dello stato di emergenza.