UNA SCORCIATOIA PER L'IMU
...allo studio del Governo una semplificazione sull'acconto di giugno 2012
Notizia inserita il 07/02/2012
Sarà un rientro soft quello dei prelievi sulla prima casa. Se non per le tasche dei contribuenti, almeno per quanto riguarda la difficoltà di calcolo degli importi da versare. Il governo sta infatti pensando di introdurre nel decreto sulle semplificazioni fiscali – che dovrebbe essere varato tra questo fine settimana e il 9 febbraio – una norma ad hoc sul versamento dell’acconto Imu del 16 giugno. In pratica l’acconto, qualora l’ipotesi fosse confermata, potrà essere liquidato applicando le sole aliquote base, più le eventuali detrazioni. Si ricorda a questo proposito che la manovra “salva-Italia”, anticipando già al 2012 l’entrata in vigore della nuova Imposta municipale unica, ha stabilito come aliquota base un prelievo del 7,6 per mille sull’intero valore catastale per tutti gli immobili diversi dalle prime case, mentre per queste ultime ha introdotto un’aliquota ribassata al 4 per mille, sulla quale andrà calcolata una detrazione fissa di 200 euro, incrementabile poi di 50 euro per ogni figlio convivente di età pari o inferiore a 26 anni.
ACCONTO CON ALIQUOTE BASE – Con l’acconto di giugno, quindi, il cittadino sarà chiamato a calcolare la sua Imu tenendo conto esclusivamente delle aliquote al 4 e 7,6 per mille (più detrazioni), sebbene in realtà le aliquote non siano quelle. La legge, in effetti, stabilisce che per volontà dei Comuni gli importi dovuti possano essere ritoccati, in aumento o diminuzione, rispettivamente di 2 e 3 punti millesimali, col risultato che il prelievo sulle abitazioni principali potrebbe andare da un massimo del 6 a un minimo del 2 per mille, come per tutto il resto l’esborso potrebbe variare da un massimo del 10,6 a un minimo dello 4,6 per mille. Per altro il decreto Milleproroghe, da poco approvato alla Camera e in attesa dell’ok del Senato, ha predisposto che gli enti locali avranno tempo fino al 30 giugno per chiudere i bilanci preventivi e dunque per stabilire l’entità effettiva di aliquote e tariffe. Ora, considerando che l’acconto Imu, com’è stato anche per l’Ici, scade il 16 giugno, ogni modifica apportata dai sindaci sarà “recuperata” al momento del saldo in dicembre. In pratica a fine anno, quando saranno già note le aliquote ufficiali, il contribuente dovrà riprendere in mano carta e penna e ricalcolarsi l’Imu su base annua in funzione degli importi deliberati dai Comuni. A quel punto dovrà sottrarre al nuovo ammontare la cifra già versata in acconto, e la differenza darà l’importo esatto da saldare.